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Punti nascita dalla chiusura di Petralia alle deroghe

Punti nascita dalla chiusura di Petralia alle deroghe

Polemiche che non si placano dopo la chiusura del punto nascite di Petralia Sottana, il ministro Lorenzin e i rispettivi sindaci, precisamente 9 comuni delle Madonie, continuano a beccarsi, riguardo la chiusura e le altre deroghe.

Lorenzin ha deciso di far chiudere i punti nascita di ospedali dove i parti sono inferiori a 500 unità annue, in mezzo capita anche il punto di Petralia Sottana, ma il ministro Lorenzin ha tenuto a precisare il punto di vista anche tecnico che ha preceduto la chiusura:

Non è accettabile che un’intera zona del territorio italiano oggi viva il disagio di avere un punto nascita privo della garanzia della presenza in guardia attiva h24 di ginecologi, pediatri/neonatologi ed ostetriche. È stata la stessa Asp di Palermo nell’analisi presentata al tavolo del Comitato percorso nascita nazionale a sottolineare l’inadeguatezza in termini di sicurezza del punto nascita di Petralia”.

Il tutto in una lettera inviata direttamente ai sindaci e poi proseguendo ancora:

La Regione siciliana ci ha fornito un documento i cui dati dicono in modo inequivocabile che le famiglie hanno già scelto ospedali più sicuri, non quello più vicino, dove fare nascere i loro bambini. La Regione lavori per adeguare la rete sanitaria. I siciliani, che pagano tasse elevatissime per ottenere il servizio, meritano una qualità migliore del sistema”.

Ai sindaci però non va giù che determinati punti nascite sono stati chiusi come Petralia mentre altri punti come Licata e Bronte hanno beneficiato delle deroghe.

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