In Pennsylvania la Carnegie Mellon University di Pittsburgh ha messo a punto un supercomputer al fine di sfidare quattro giocatori di poker professionisti americani al Poker Texas Hold’em. In palio ci sono ben 200 mila dollari per una sfida che è iniziata l’11 gennaio scorso, e che proseguirà per altri 20 giorni al Rivers Casinò.
In accordo con quanto è stato riportato dall’agenzia di stampa specializzata AgiproNews, al torneo di poker Texas Holdem è stato dato il nome di ‘Brains Vs. Artificial Intelligence: Upping the Ante’. Da un lato c’è il software pokerista, chiamato ‘Libratus’, e dall’altro quattro giocatori di poker professionisti, Daniel McAulay, Jason Les, Jimmy Chou e Dong Kim.
Vedremo ora se nell’arco dei complessivi 20 giorni le menti lucide dei giocatori di poker professionisti, abituati a ragionare proprio come un computer, ed aiutati da un pizzico di fortuna, riusciranno a battere ‘Libratus’ per quello che è un confronto caratterizzato in totale da ben 120 mila mani di gioco.
Quella contro ‘Libratus’ non è comunque la prima sfida tra un supercomputer e dei giocatori di poker professionisti. Nel 2015 a scendere in campo contro gli umani fu infatti il software ‘Claudico’ che però perse ottenendo un margine di profitto inferiore rispetto ai quattro professionisti in gara ed impegnati complessivamente in 80mila mani di poker. Ora però ‘Libratus’ si presenta come un giocatore di poker più evoluto, così come il maggior numero di mani complessive del ‘Brains Vs. Artificial Intelligence: Upping the Ante’ potrebbe far sì che il risultato finale non sia poi così scontato.
Per rimanere aggiornati in tempo reale sull’esito del torneo di poker ‘Brains Vs. Artificial Intelligence: Upping the Ante’, fino al risultato finale, basta collegarsi a ‘cmu.edu’ che è il sito Internet della Carnegie Mellon University che al riguardo parla di ‘epic rematch’ tra uomo e macchina. Chi la spunterà stavolta?