La prevenzione è la prima azione da considerare, quindi anche per le infezioni da epatite virale, la diagnosi precoce è importante. Si arriverebbe così alla possibilità di iniziare una terapia, piuttosto che andare incontro ad un intervento.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità nel corso della ‘Giornata Mondiale dell’Epatite’ ha fatto alcune raccomandazioni al fine di ridurre i decessi che sono arrivati a circa 1,4 milioni ogni anno.
La causa dei decessi sono le epatiti dai tipi B e C, con circa l’80% delle morti per cancro al fegato.
«È necessario che tutti i servizi sanitari si impegnino a ridurre i rischi di infezione utilizzando, per le iniezioni e per altre procedure mediche, solamente materiale sterile – afferma il Comunicato stampa dell’OMS – sottoponendo ad un esame preventivo tutti i donatori di sangue, testando il sangue donato per l’epatite B e C e promuovendo infine l’impiego del vaccino contro l’epatite B».
Il virus dell’epatite può essere trasmesso anche attraverso il consumo di alimenti contaminati ed il contatto con sangue o fluidi corporei.
Le cause possono essere molteplici ed è questo il motivo per cui l’OMS caldeggia la necessità di riconoscere nuove strategie d’azione.
Nel mese di settembre si terrà a Glasgow, in Scozia, il primo vertice mondiale sull’epatite.