Zuckerberg, come tutto il mondo, è rimasto toccato e profondamente sconvolto e addolorato per la strage redazionale del giornale satirico Charlie Hebdo a Parigi, che conta 12 persone uccise durante l’attentato di matrice islamica che è avvenuto il 7 gennaio 2015.
In un lungo post ha detto che Facebook non sarà mai messa a tacere; eccone uno stralcio riportato su La Stampa: ” Questo è quello che tutti noi abbiamo bisogno di respingere: un gruppo di estremisti che cercano di mettere a tacere le voci e le opinioni di tutti gli altri in tutto il mondo. Non lascerò che accada su Facebook. Io sono impegnato a costruire un servizio in cui è possibile parlare liberamente senza timore di violenze (…) Alcuni anni fa un estremista in Pakistan ha combattuto per farmi condannare a morte perché Facebook aveva rifiutato di vietare un contenuto su Maometto che lo aveva offeso. Voci diverse, anche se a volte sono offensive, possono rendere il mondo migliore e più interessante. Noi rispettiamo le leggi in ogni nazione, ma non abbiamo mai consentito che un Paese o un gruppo di persone decidesse quello che la gente può condividere nel mondo.”