Il XXI secolo entrerà nella storia come l’inizio dell’era tecnologica: dal 2001 ad oggi numerose sono state le invenzioni, come il cellulare, chiavette usb, app, stampanti 3D, smart tv e così via.
La maggior parte di tutti questi prodotti vengono utilizzati continuamente dalla gente allo scopo di intrattenerli, ma per un gruppo di minorenni non è stato così.
E’ di poche ore fa la notizia secondo cui un gruppo di minorenni utilizzava i social network, principalmente Facebook, e l’app Whatsapp per inviare messaggi criptati riguardo un traffico di droga.
Il codice utilizzato consisteva nel paragonare capitoli, pagine e scrittura rispettivamente a dosi di droga, denaro e qualità dello stupefacente.
Ecco alcuni esempi: “Domani nell’intervallo mi passi le quattro pagine di appunti che ti dicevo oggi?“, “Ogni capitolo ha sedici pagine, quanti capitoli devo portarti?” e “Lo so. Quattro sono tanti da studiare ma servono a un altro, quindi scrivili bene“.
Queste frasi sono state prese dallo smartphone del minorenne che gestiva lo spaccio sia di marijuana che di hashish.
In totale sono stati ritenuti responsabili della gestione ben tredici minorenni.