Il poliziotto che ha postato su Facebook il suo commento dopo la condanna della corte di Strasburgo in merito all’irruzione nella scuola Diaz di Genova, torna su suoi passi. «Le mie parole sono state travisate, il VII nucleo a Genova nell’irruzione alla scuola Diaz ha rispettato tutte le norme, le leggi e le prassi».
Fabio Tortosa, il poliziotto del VII nucleo aveva scritto un post oltraggioso su Facebook che ha suscitato polemiche e apprezzamenti di condivisione sul social. «Quella dell’irruzione alla scuola Diaz rimarrà una pagina nera per questo Paese ma chi c’era sa che è venuta fuori solo una parte della verità. Crediamo che questa voglia di verità debba albergare anche nelle alte sfere, non solo in me, nei miei colleghi che erano con me e nelle vittime, alle quali – conclude – va tutta la mia solidarietà».
Poi c’è stato un nuovo commento, sul massacro. C’è stata una domanda incalzante sull’ipotesi di entrare nuovamente nella scuola. Tortosa ha risposto: «No, assolutamente no, per quella che è stata la nostra realtà operativa, non è successo nulla di quanto sta emergendo erroneamente in questo periodo».
“Quello che poi ci è stato imputato, è una realtà processuale che non corrisponde alla realtà». «I miei superiori – conclude il poliziotto – hanno ampiamente relazionato presso il tribunale di Genova».
L’Italia non è uno Stato di diritto se permette certe cose, mi riferisco al caso Contrada come al commento del polizziotto su facebook, nel primo caso si apprende che il reato non era “chiaro” per cui l’ex 007 non andava condannato (se fosse stato chiarito il reato di concorso in associazione mafiosa la condanna sarebbe giusta ?) mentre nel caso del poliziotto l’ordine pubblico era il bene ultimo da salvaguardare, la vita e la salute dei cittadini manifestanti non era cosa importante.