Christian Bale ormai è diventato uno splendido uomo di 40 anni e ha da tempo smesso di fare il super eroe a Gotam City. Ora lui è Mosè nel colossal biblico di Ridley Scott “Exodus: Dei e Re”, che è stato vietato in tre paesi, Egitto, Marocco ed Emirati Arabi, e sta suscitando polemiche a causa della forte, secondo alcuni, matrice sionista della pellicola, che ha raccontato la storia in maniera differente dal suo reale svolgimento.
Ma ecco cosa dice Bale nell’intervista pubblicata da Repubblica sul personaggio di Mosè: “All’inizio non ero convinto di questo ruolo. Poi ho pensato: sono un idiota se rifiuto, è una figura iconica nella storia spirituale dell’umanità. La prima cosa che ho fatto, la notte in cui ho accettato, è stato noleggiare Brian di Nazareth dei Monty Python e La pazza storia del mondo di Mel Brooks. Perché lì trovi le bandierine rosse che scattano quando fai questo tipo di film.
Basta un momento di solennità di troppo e scatta la comicità involontaria. Poi ho visto i ritratti di Charlton Heston e Burt Lancaster. Ho studiato il copione, ma soprattutto ho letto la Torah. E Mosè è diventato per me uno degli individui più affascinanti e contraddittori mai esistiti”