Nell’Italia degli scioperi c’è anche quello che riguarda il settore del gioco d’azzardo. E’ successo in particolare presso il Casinò di Saint-Vincent dove i croupier del reparto Roulette francese hanno incrociato le braccia in base ad un’agitazione che, secondo i dipendenti, è strettamente legata all’introduzione di cambiamenti che, introdotti in via unilaterale, andrebbero a penalizzare non solo il loro lavoro, ma anche la clientela della Casa da Gioco.
L’oggetto del contendere, in particolare, riguarda un provvedimento che, preso dal Casinò di Saint-Vincent, prevede limiti di puntata minimi/massimi che, pur tuttavia, sono di competenza aziendale e non possono essere ‘argomento di relazioni industriali’ secondo quanto riporta l’agenzia di Stampa Ansa citando le dichiarazioni di Gianfranco Scordato, il direttore generale del Casinò di Saint-Vincent.
Stando alle dichiarazioni del presidente Scordato, quindi, quella presa dal Casinò di Saint-Vincent non è una scelta che mira a penalizzare il lavoro dei croupier e la clientela, ma trattasi in tutto e per tutto di un provvedimento strettamente legato alla gestione del rischio aziendale.