Non si sa con certezza se davvero la Corea del Nord c’entri qualcosa con l’attacco hacker che ha colpito la Sony da alcune settimane, attacco che molti, in America soprattutto, considerano parte di una vera e propria guerra informatica: però tutti i sospetti, anche se ripetutamente negati da Pyongyang, ricadono sul suo regime dittatoriale.
Ormai la Sony è diventata un vero e proprio simbolo di lotta alla libertà di distribuzione e una lotta alle censure che, purtroppo ancora ai giorni nostri, coinvolgono e colpiscono molti paesi sotto dittatura.
Tuttavia, il film “The Interview” che è stato rivendicato da un gruppo hacker chiamato Guardians Of Peace, verrà lo stesso distribuito: non al cinema ovviamente, perché ormai circola sul web con molti spezzoni che, riuniti, ripercorrono tutta la trama del film, ma forse, addirittura, interamente proprio su internet.